lunedì 11 dicembre 2017

Sirene, 2017




Regia di Davide Marengo, con Valentina Bellè (Yara), Denise Tantucci (Irene), Rozy Franzese (Daria), Maria Pia Calzone (Marica), Ornella Muti (Ingrid), Luca Argentero (Salvatore), Massimiliano   (Carmine), Michele Morrone (Ares),



Quando il tritone Ares scompare improvvisamente nei vicoli di Napoli dopo aver assunto forma umana senza dare più notizie di sè, la sirena Yara- sua fidanzata- decide di fare la stessa cosa per andare a cercarlo, accompagnata dalla madre Marica e dalle sorelle Irene e Daria.
Le ex sirene si trovano ad avere a che fare con un mondo totalmente diverso da loro, e diverso anche da ciò che di questo mondo loro hanno sempre conosciuto: infatti nel mondo delle sirene gli umani sono descritti come esseri orribili e senza cuore, mentre da subito le nostre trovano molte eccezioni, a cominciare da Salvatore, un gentile insegnante di ginnastica che le ospita nel suo bed & Breakfast sopportando le manìe dietro cui celano la loro reale natura (compresa quella di fare lunghi bagni in acqua salata ogni 12 ore, altrimenti rischiano di morire).
Le sirene hanno solo un mese di tempo per riuscire nel loro intento, poi dovranno tornare in mare....





Simpatico tentativo di Ivan Controne di realizzare una fiction in stile fantasy, un genere trascurato dalla nostra tv e dal nostro cinema. Il risultato non è male, e ha il pregio di uscire in un periodo dove molta gente chiede almeno in Tv più leggerezza e positività, in un'offerta che dà quasi esclusivamente serie cupe o violente con una marea di morti ammazzati. Pur con tutti i suoi difetti.
Le nostre protagoniste sono delle sirene, personaggi che da sempre affascinano la fantasia delle persone; solo, siamo sempre stati abituati a vederle o in Grecia o in altri mari sconosciuti e lontani, mai a Napoli,in casa nostra. E invece proprio dal golfo di Napoli "sorge" un'intera famiglia di sirene: Marica, la madre, con le figlie Yara, Irene  e Daria. Tutte e quattro sono alla ricerca di Ares, il tritone fidanzato di Yara che improvvisamente ha assunto forma umana ed è sparito nella città, sttratto comprensibilmente dalla vita dei terrestri; in fondo al mare infatti vige il matriarcato più severo, i maschi non contano nulla se non per la riproduzione, sono le donne che comandano e Ares è stufo sia di Marica che di Yara. 
Il modo in cui le nostre sirene si adatteranno a un mondo tanto diverso dal loro nel bene e nel male, rimanedone contaminate, è simpatico anche se la trama a mio avviso è piena di cose inutili forse messe per allungare il brodo: ad esempio non ho molto capito il senso della "storia" fra Irene e Michele, la mezza storia fra Marica e Carmine, quella fra Ares e Francesca e tra la stessa Francesca e Salvatore. Così come ho trrovato assurdo che Salvatore si confidi così tanto con tre suoi studenti (adolescenti); ho poco sopportato i tic e gli scatti nervosi della Bellè che francamente mi hanno reso Yara non proprio simpatica rispetto alle altre tre (spero che la cosa sia limitata a questo ruolo e che non sia una caratteristica dell'attrice): ho apprezzato invece molto Maria Pia Calzone nel ruolo di Marica, una dura che non è tale, visto che nonostante tutto ciò che dice è molto attratta dal mondo degli umani, al punto da custodire gelosamente un segreto: trent'anni prima aveva salvato alcune persone da un naufragio e ora le cerca per vedere che cosa hanno fatto di quelle vite che lei gli aveva salvato. Mi sono piaciuti anche Argentero e la piccola Rosy Franzese.
Strampalato ma gradevole.







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