sabato 2 gennaio 2016

Mr Holmes e il mistero del caso irrisolto (Mr Holmes), 2015



Regia di Bill Condon, con Ian McKellen (Sherlock Holmes),Laura Linney (Mrs Munro), Milo Parker (Roger Munro),Hattie Moran (Anne Keldon), Hiroyuki Sanada (Umezaki).



All'età di 93 anni Sherlock Holmes vive già da molti anni ritirato nella campagna inglese, dove si dedica all'allevamento delle api e dove la sua unica compagnia sono la governante, Mrs Munro, e suo figlio Roger di dieci anni.
Il celebre investigatori decise di ritirarsi dopo l'ingloriosa fine del suo ultimo caso; dopo aver letto il romanzo pubblicato da Watson a riguardo e non soddisfatto di ciò che ha letto, decide di scriverne la vera versione, ma a causa del progressivo deteriorarsi della memoria fatica molto a ricordare ciò che successe. Troverà un aiuto inaspettato nel piccolo Roger.....




Durante le feste natalizie sono riuscita a recuperare questo bel film, l'ennesimo che vede protagonista il celebre investigatore nato dalla penna di Arthur Conan Doyle, ma il primo che lo vede da un punto di vista un po' particolare e che esula dal giallo toccando anche tematiche importanti come la vecchiaia e la conseguente decadenza sia sul piano fisico che intellettivo.
Certo il Sherlock Holmes interpretato con grande intensità e maestria dal bravissimo Ian Mckellen non è proprio quello che siamo stati abituati a vedere nelle innumerevoli trasposizioni in tv e al cinema, e nemmeno quello di cui abbiamo letto nei romanzi; l'arguzia, l'attenzione per i particolari, il notevole intelletto ci sono ancora, ma stanno cominciando a decadere assieme al corpo, con grande scorno di un uomo che è sempre bastato a sè stesso e che, inizialmente, ha quasi come un rifiuto nel riconoscere la dolorosa realtà. Oltretutto è tormentato anche da altre cose: la nostalgia per le persone amate (tutte defunte), il desiderio di riuscire a trasmettere qualcosa di suo a qualcun'altro, e sopratutto quel rimpianto dovuto al non ricordarsi più il suo ultimo caso, di cui desidera dare la vera versione. Holmes intraprende così un viaggio all'interno della sua mente ingaggiando una feroce lotta con essa visto che, giorno dopo giorno, la malattia si aggrava e perde pezzi di sè stesso. aiutato in modo inconsapevole da Roger, il figlio del, nuova domestica, bambino che inizialmente l'uomo non può vedere ma a cui col tempo si affezionerà riuscendo a trasmettergli la sua passione e le sue conoscenze per le api.

Le scene della malattia e della decadenza sono molto drammatiche e intense, come lo è la risoluzione del caso che si presenta man mano alla mente di Holmes, ma nel film vengono bilanciate a mio avviso anche da altre trovate più leggere, tra cui quella che mi è piaciuta di più è stata quella di Holmes che - in incognito-va al cinema a vedere uno dei tanti film tratti dai romanzi di cui è protagnista, e ovviamente rimane infastidito dalla sua versione cinematografica, che trova troppo dissimile a sè stesso.
Forse in qualche punto si è troppo dilungato con le scene dei malori e della vecchiaia, ma a parte questo trovo che il film sia molto buono e anche godibile, nonostante la serietà.



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