mercoledì 20 gennaio 2016

Ettore Scola

L'anno comincia davvero male per il cinema: a pochi giorni di distanza sono scomparsi vari personaggi che hanno contribuito con la loro arte e il loro talento al cinema mondiale o nazionale.
Dopo Silvana Pampanini, Alan Rickman e Franco Citti, il cinema italiano dà l'addio a uno dei suoi più grandi registi, Ettore Scola, scomparso ieri sera a Roma all'età di 84 anni.
Era nato a Trevico nel 1931 e aveva esordito nel mondo del cinema negli anni '50 dapprima come sceneggiatore di commedie e film sentimentali (come "Due notti con Cleopatra", "Un americano a Roma", "Il conte Max", "Il magnifico cornuto" e molti altri), poi dal 1964 come regista: il primo film si intitolava "Se permettete parliamo di donne".
Da allora, con i suoi film ha raccontato l'Italia che cambiava attraverso le varie epoche, usi, costumi, vizi e virtù degli italiani come popolo e come società,l usando un linguaggio profono ma non noioso per caratterizzare i suoi personaggi, piccoli ingranaggi della storia.
Il cinema italiano ricorda quasi tutti i suoi film : "Riusciranno i nostri eroi....?" (1968), "C'eravamo tanto amati"(1974), "Una giornata particolare" (1977), "Brutti, sporchi e cattivi" (1976), "I nuovi mostri"(1977), "La terrazza"( 1980),"La famiglia" (1987), "Il viaggio di CApitan Fracassa" (1990),"La cena"( 1998), "Concorrenza sleale"(2001).
Il suo utlimo lavoro è stato "Che strano chiamarsi Federico" (2013), film-documentario dedicato alla figura di Federico Fellini; nel 2015 le figlie Paola e Silvia hanno realizzato un documentario sulla figura del padre, intitolato "Ridendo e scherzando", non ancora uscito sugli schermi.
Nel corso della sua carriera ha vinto sei David di Donatello, un Leone D'oro al Festival di Cannes per "Brutti, sporchi e cattivi" e quattro nomination all'Oscar per il miglior film straniero.








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