venerdì 12 giugno 2015

Il sorteggio, 2010




Regia di Giacomo Campiotti, con Beppe Fiorello (Tonino Barone ), Giorgio Faletti (Gino Siboni ),Gioia Spaziani (Anna Ferro ),Ettore Bassi (il Presidente della Commissione), Matilde Piana (madre di Tonino)




Torino, 1977: Tonino, operaio della Fiat fidanzato con Anna e con la passione del tango, vive serenamente nonostante il clima non sia dei migliori; siamo infatti nel pieno degli anni di piombo egli attentati con morti sono all'ordine del giorno.
Un giorno Tonino riceve una convocazione come giudice popolare al primo processo contro le Brigate Rosse; dapprima è felice della convocazione, visto che così potrà farsi qualche giorno di vacanza pagato; ma via via che passa il tempo, e complice il clima intimidatorio creato dai terroristi per annullare il processo, Tonino comincia a capire la gravità della scelta che è chiamato a fare...



Bel film per la tv trasmesso nel 2010 dalla Rai che ripercorre la vicenda del primo processo alle Brigate Rosse a Torino nel 1977; vicenda molto travagliata dato che, in un clima già pesante per una delle città più colpite dal terrorismo, la tensione culminò dell'assassinio da parte dei brigatisti del presidente dell'ordine degli avvocati Fulvio Croce e del giornalista Carlo Casalegno.
Il protagonista è Tonino, un uomo qualunque: emigrato dalla Sicilia assieme alla madre, lavora come operaio alla Fiat, ha una fidanzata e tanti amici, tra cui molti colleghi di lavoro, in particolare Gino, operaio comunista che rifugge il pensiero violento di buona parte della sinistra che in quegli anni contribuiva non poco ad alimentare i terroristi di sinistra,opportunamente definiti "compagni che sbagliano" (quando andava bene....).
Inizialmente appare quasi disinteressato a tutto ciò che gli accade attorno, per lui il terrorismo è qualcosa di cui sente alla radio e in tv, tanto che quando gli arriva la convocazione popolare la prende come una benedizione: finalmente qualche giorno di vacanza, per di più pagato!
Ma, grazie anche all'amico Gino, e piano piano, Tonino entrerà nell'ottica del problema, maturando una vera e propria coscienza civile sulle responsabilità che ogni cittadino è chiamato ad assumersi, sopratutto se vuole dei diritti; una maturazione resa molto bene da Beppe Fiorello, anche se il personaggio migliore a mio avviso è proprio Gino, un bravissimo Giorgio Faletti in una delle sue interpretazioni migliori: un personaggio di quelli che toccano il cuore, un uomo buono e coerente con sè stesso e che per questo non ha paura di far sentire la propria voce.
La scelta che Tonino è chiamato a compiere non è facile, anche perchè le influenze sono tante: la mamma, la fidanzata, la paura per l'escalation di violenza che si abbatte sul processo gli provocheranno perfino un infarto per lo stress; ma alla fine saprà compiere la scelta giusta.
Il film rende molto bene anche il clima di paura della Torino di quegli anni, dipingendo in tutta la loro stupidità i terroristi e permettendo allo spettatore, per quanto possibile, di entrare nell'ottica della vicenda.
Il film è stato girato interamente nei luoghi originali della vicenda, compresi gli ambienti delle fabbriche, senza alcuna ricostruzione. Anche le riprese interne nell'abitazione di Tonino sono state effettuate in un appartamento del villaggio operaio nel quartiere Mirafiori.




Nessun commento:

Posta un commento