domenica 31 maggio 2015

Habemus Papam, 2011


Regia di Nanni Moretti, con   Michel Piccoli (il Papa) , Nanni Moretti (lo psicologo), Margherita Buy (la psicologa),Roberto Nobile (Cardinale Cevasco), Jery Sthurz (il portavoce). 
 
alla morte di Giovanni Paolo II viene eletto Papa, contro ogni pronostico, il cardinale Melville; il quale, dopo aver accettato l’incarico, viene colto da una profonda crisi depressiva, tale da fargli decidere di prendersi una  “pausa di riflessione” prima di passare presentato ufficialmente ai fedeli, in modo da poter risolvere le angosce e i dubbi che lo attanagliano sulla grave responsabilità che lo attende.
Per aiutarlo viene chiamato in gran segreto un noto psicoanalista, ma viene anche stabilito di tenere a tutti i costi nascosto quello che sta avvenendo nelle mura Vaticane: per questo finchè il Papa non avrà risolto i suoi problemi, i cardinali e lo stesso psicologo non potranno andarsene.
Accadde però un altro fatto ad aggravare una situazione già pesante: il Papa decide di fuggire in incognito e travestirsi da anziano per mescolarsi alla gente normale, cosa che lo aiuterà meglio a riflettere…
 
Da come  ho scritto la trama non sembrerebbe, ma il film è molto meno complicato.
Soprattutto, è un film abbastanza insolito per il panorama italiano e anche per quella che finora è stata la carriera cinematografica del regista Nanni Moretti.
E’ un film che parte da un presupposto interessante: un Papa appena eletto che va in crisi, e si svela uomo nel vero senso della parola, venendo preso da dubbi angosciosi sul suo incarico: sarò all’altezza del compito che mi viene richiesto? Riuscirò ad essere la guida forte  e sicura di cui i fedeli hanno bisogno? Saprò affrontare le responsabilità che mi attendono lungo il cammino? 


Domande certo non da poco, se pensiamo che chi se le pone è incaricato di guidare la Chiesa sul trono di Pietro; e certo non è escluso che qualche Papa (o magari tutti) si sia posto gli stessi dubbi, anche se noi li vediamo come figure forti e distanti dalle persone comuni.
Nanni Moretti ha quindi avuto il merito di affrontare un tema originale ma allo stesso tempo profondo, senza banalizzarlo anche se il film è praticamente diviso in due parti: la parte che racconta la crisi interiore del Papa (che viene trattata in maniera profonda e assolutamente non banale, anche nella sua risoluzione finale), e la parte dove si racconta in parallelo l’attesa vissuta dai cardinali all’interno delle mura vaticane (che poi è anche la parte più divertente, con scene di autentica comicità come forse non se ne vedevano da anni anche nei film di genere).
Certo, sarebbe bello vedere Margherita Buy in un ruolo un po’ diverso (per lei non c’è scampo, in ogni suo film o è psicologa o psicotica; unica eccezione GIORNI E NUVOLE), ma Abbiamo un’ottima interpretazione di Michel Piccoli, e un Nanni Moretti non in sovraesposizione come è capitato molte volte nei suoi film.
A Cannes ha avuto successo e avrebbe certamente meritato almeno un premio….


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