domenica 5 aprile 2015

Suite francese, 2014



Regia di Saul Dibb, con Michelle Williams (Lucille Angelier), Kristin Scott Thomas (Madame Angelier),Matthias Schoenaerts (Bruno von Falk),Sam Riley (Benoit Labarie),Ryth Wilson (Madeleine Labarie).


Francia, 1941: Lucille Angelier e sua suocera attendono nella loro villa di campagna notizie di  Gaston, rispettivamente marito della prima e figlio della seconda. La Francia è in preda all'occupazione nazista e anche  il paese di campagna in cui vivono le due donne viene occupato da un commando tedesco, i soldati vengono alloggiati nelle varie case dei cittadini: in casa Angelier arriva così il capitano Bruno von Falk, un uomo corretto e sensibile che riesce a fare breccia nel cuore di Lucille....




Ispirato (dato che la storia narrata nel film è solo una delle tante presente nel libro) all'omonimo romanzo (1941 ) della scrittrice ebrea Irene Nemvirosky  (morta ad Auschwitz  e il cui manoscritto rimase chiuso in baule per 50 anni, venendo pubblicato postumo solo nel 2004 ), è un film pieno di sentimento senza scadere nel dolciastro e nel banale, ma anche molto duro: devo confessare che, nonostante non sia certo il primo film sul nazismo che vedo, la visione mi ha piuttosto provato a livello emotivo: del resto penso che la violenza nazista e la guerra siano argomenti che, anche a 70 anni di distanza, possono facilmente portare a questo tipo di sensazioni, che tra l'altro non sono mai abbastanza rispetto all'orrore di quanto successe. 

Tornando al film, ho apprezzato la semplicità della vicenda e dei personaggi  in stile "commedia umana": in un momento dove la guerra e la disperazione hanno corrotto e continuano a corrompere tutto (significativi, ad esempio, i messaggi anonimi mandati al comandante tedesco da cittadini che si denunciano fra loro anche con menzogne) possono anche accadere episodi in cui si scopre sè stessi (come succede a Lucille e a Bruno) o dove ci si rivela migliori di quello che tutti credono (l'acida suocera, in realtà solo una madre addolorata per il proprio figlio, che alla fine rivelerà una grossa sorpresa). In particolare Lucille, interpretata dalla brava Michelle Williams che riesce a rendere la battalia interiore cui è sottoposta il suo personaggio, la solitudine sentita e l'oppressività patita a vari livelli grazie a intense espressioni del viso, solo grazie a questo amore mai veramente vissuto aprirà gli occhi su una vita fatta di menzogne e repressione e avrà così il coraggio di cambiare.
La terribile suocera è interpretata da Kristin Scott Thomas, attrice quanto mai adatta per il ruolo visto anche il "colpo di scena" che la riguarda. Altra grande protagonista, la musica che, come spesso accade, ha la capacità di unire gli animi al di là di ogni divisione.
Accurata la ricostruzione di ambienti, costumi e contesto storico.
Stavolta non so se consigliarvelo o meno, ma  che presumo che molti cinefili potrebbero apprezzarlo.





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