sabato 1 febbraio 2014

Gli anni spezzati- Il giudice, 2014




Regia  di Graziano Diana, con Alessandro Preziosi (Mario Sossi ),Stefania Rocca (Grazia Sossi), Ennio Fantastichini (Francesco Coco), Anna Safroncik (Claudia Maestrali), Alessio Vassallo (Roberto Nigro),Giovanni Calcagno (Alberto Franceschini),Andrija Milosevic (Renato Curcio),Linda Messerklinger (Mara Cagol).


Mario Sossi è un giudice impegnato nella lotta al sempre più pressante fenomeno del terrorismo: ha infatti  condotto le indagini relative al gruppo “XXII Ottobre”, formazione dell’ultra sinistra genovese accusata di aver ucciso un uomo, Alessandro Floris, fattorino per un ente pubblico barbaramente assassinato a scopo di rapina. Sossi, che vive serenamente con la moglie Grazia e le due figlie adolescenti, intuisce la pericolosità del fenomeno e chiede la massima pena per i militanti, attirandosi le ire di parte della classe politica e dell'opinione pubblica,ma pure dei capi delle nascenti Brigate Rosse, che per dargli una lezione ( e, indirettamente, a tutti coloro dovessero a loro opporsi) lo rapiscono...






Per fortuna nettamente migliore della fiction sul Commissario Calabresi questa riguardante la storia del giudice Sossi, il primo magistrato ad essere rapito dalle BR nel
Stavolta mi pare che il regista abbia saputo ricostruire in maniera più veritiera il clima della Genova di quegli anni, in cui ancora i terroristi rossi non erano nemmeno "compagni che sbagliano", ma ancora ribelli in cerca di legittimazione, anche se qualcuno tra gli addetti ai lavori (giudici, commissari, avvocati) aveva già cominciato a intuire la verità.
A parte la solita storia d'amore del cavolo tra i due collaboratori dei giudici che c'entra come i cavoli a merenda e che ovviamente stride con tutto il racconto, ho trovato un buon equilibrio tra la parte prettamente storica e di cronaca (il lavoro dei giudici, la vita in tribunale, l'efferatezza dei terroristi) e quella privata-familiare, sopratutto nella seconda parte, quando la moglie Grazia (recentemente scomparsa) si trova a dover gestire tutto ciò che è legato al rapimento del marito, oltre alla preoccupazione, ai propri sentimenti personali e quelli delle figlie. Ho trovato Stefania Rocca - che solitamente non mi piace granchè- molto brava e convincente in questo ruolo, forte ma sensibile allo stesso tempo.
Altro attore che solitamente non apprezzo ma qui mi è piaciuto è il protagonista, Alessandro Preziosi: come sempre non molto espressivo, ma stavolta il fatto non mi ha infastidito come in altre occasioni dato che, a mio avviso, è riuscito comunque e calarsi bene nei panni del personaggio mostrando i suoi sentimenti, la sua psicologia, le sue reazioni alla maggior parte della storia. In particolare ho trovato toccanti le scene durante il rapimento in cui lui viene "torturato" dalle stupide accuse dei terroristi e deve difendersi da solo da questa follia.
Bravo anche Fantastichini nei panni del giudice Coco, più sfortunato di Sossi in quanto verrà ucciso assieme agli agenti della scorta per essersi rifiutato di scambiare Sossi con i "prigionieri politici" che Curcio e i suoi volevano a tutti i costi fossero liberati.
Una menzione anche per questi tre personaggi Curcio, Cagol  e Franceschini: durante la visione il dubbio che fossero un pochino stereotipati, in particolare Curcio troppo granitico e la Cagol troppo isterica...ma pazienza non provo alcuna simpatia per queste persone, perciò a mio avviso peggio li hanno ritratti, meglio è.
Un miglioramento rispetto alla fiction precedente, quindi: la terza parte ("L'ingegnere" con Alessio Boni) rimarrà un po' a metà strada tra le prime due puntate, ma meglio che nulla. Dopo 40 anni era ora che qualcuno si azzardasse a parlare di queste cose!





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