giovedì 18 luglio 2013

Nina, 2013


Regia di Elisa Fuskas, con Diane Fleri (Nina), Luca Marinelli (Fabrizio), Ernesto Mahieux (prof. De Luca),Luigi Catani (Ettore),Marina Rocco (Marta).


Nina rimane sola nella calda estate romana occupandosi della casa e degli animali di un amico. Tra una lezione di canto, una passeggiata col cane Omero e una lezione d’arte con uno strambo professore c’è spazio anche per pochi ma interessanti incontri…

Tipico esempio di film denominato “d’essai” o “d’autore”, dove lo spettatore leggendo le due definizioni deve interpretare “film di cui non si capisce una mazza”. La trama sulla carta sembrava carina, invece mi sono trovata davanti a un enorme punto di domanda: di cosa parla questo film? Dove vuole andare a parare?
A parte forse il senso di solitudine e precarietà della protagonista che si riflette nella solitaria ambientazione, per quanto irreale (vabbè che siamo a Roma in agosto, ma possibile che in strada non c’è nemmeno un cane o una bicicletta con tutto il traffico che c’è di solito?!), altro non c’è. Anzi, diciamocela tutta, la protagonista è una cretinetti  inconcludente con evidenti problemi di bulimia che, a parte un bel monologo, altri non fa per tutto il film, dando pure il nervoso a chi – come la sottoscritta- ha la sua età e non si sobbarca lavoretti precari perché non sa cosa fare ma perché non trova altro.
Diane Fleri è brava ma da sola (letteralmente, gli altri sono poco più che comparse, anche se ho trovato molto bravo il bambino) non basta. Incomprensibili inquadrature architettoniche strambe infilate alla carlone, incomprensibili almeno fino a che non si scopre che la regista è figlia di un noto architetto  al quale queste inquadrature vorrebbero rendere omaggio….




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