sabato 27 luglio 2013

Benvenuto, Presidente!, 2013


Regia di Riccardo Milani , con Claudio Bisio (Giuseppe Garibaldi), Kasia Smutniak (Janis Cerramasi ), Cesare Bocci  (politico di destra ), Beppe Fiorello (politico di sinistra ), Massimo Popolizio (politico di centro), Gianni Cavina (Fausto).

Giuseppe Garibaldi, detto Peppino,è un bibliotecario che vive in un piccolo paese di montagna ed è appassionato di pesca. Persona dai solidi valori comunitari, è felice della sua modesta vita, che un giorno cambia a causa di un fatto strabiliante: è stato infatti eletto presidente della Repubblica, grazie alle spinte di alcuni politici maneggioni a cui serve uno sprovveduto da sfruttare e,al momento buono, da convincere a dimettersi.
Peppino viene letteralmente prelevato dalla sua tranquilla realtà per essere catapultato a Roma, in mezzo al lusso, agli imbrogli, al soffocante protocollo e alle stravaganze che l’alta carica comprende; ma,dopo un primo momento di sconforto in cui non si ritiene in grado di svolgere il compito, Peppino capisce che è la sua occasione per fare qualcosa di utile per il suo Paese…

 

Aridagli con le “occasioni mancate” cinematografiche..sarò io che me le attiro?!
L’idea di un presidente preso dal popolo non è del tutto nuova, almeno credo di ricordare un vecchio film americano in cui avviene più o meno la stessa cosa (anche se non ricordo né titolo né interpreti); ma nella cinematografia italiana mi pare una cosa nuova, quindi tutto bene.
E infatti la prima parte funziona benissimo: tra gag comiche forse ovvie ma comunque ben fatte e interpretate non solo dal bravo Bisio ma anche dagli altri interpreti, la cui serietà o disonestà o rigidità di vedute contrasta apertamente con la genuina spontaneità del protagonista, persona comune con solidi valori di onestà e giustizia che poco si ritrova nel rigido protocollo (spesso assurdo)  e negli intrallazzi di Palazzo, mentre nell’ombra gli stessi loschi individui che l’hanno voluto eleggere tramano in mille modi per trascinarlo nello scandalo e costringerlo a dimettersi; non riuscendoci, perché Peppino è proprio una persona che non ha mai avuto nulla da nascondere.

E anzi, con la sua onestà dimostrerà che le soluzioni ai problemi del Paese, volendo, ci sono e sono molto semplici (ma noi italiani lo sappiamo benissimo questo, così come sappiamo che nessuno le vuole applicare perché toccano interessi troppo forti!).
Poi, nella seconda parte, la discesa: la tentazione di infilarci la solita situazione romantica che c'entra come i cavoli a merenda è stata troppo forte ed è questa parentesi "rosa", a mio avviso, che rovina il film, visto che il complotto contro Peppino e relativa risoluzione da parte dello stesso ci stava bene. Ma, a parte l'improbabilità della cosa- in quest film tutto è improbabile in fondo- o il poco o nulla amalgama della coppia Bisio-Smutniak, questo tipo di risoluzione è sembrato solo un voler allungare il brodo, oltretutto rovinandolo visto che fin qui si era riusciti nell'intento di creare un film accattivante.
Pazienza, lo consiglio ugualmente, almeno le risate non mancano...e oltretutto quasi senza volgarità.

 
 


DA FINIRE!!

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