giovedì 13 settembre 2012

The hours, 2002


 
Regia di Stephen Daldry, con Nicole Kidman (Virginia Woolf), Meryl Streep (Clarissa Vaughn ), Julianne Moore (Laura Brown), Claire Danes (Julia Vaughn), Ed Harris (Richard Brown), Stephen Dillane (Leonard Woolf),Miranda Richardson (Vanessa Bell), John C.Reilly (Daniel Brown).

 

In tre epoche  diverse, le vite di tre donne sono legate fra loro da “La signora Dalloway”, uno dei romanzi più famosi di Virginia Woolf.

La prima è proprio la famosa scrittrice inglese, che comincia a soffrire di depressione mentre sta scrivendo “La signora Dalloway”; la seconda è Laura Brown, infelice casalinga degli anni ’50 che proprio leggendo il romanzo prenderà la decisione più grande della sua vita; la terza è Clarissa, insegnante dei giorni nostri, che sta organizzando un’ultima festa in onore dell’amico Richard , malato terminale di Aids, e che quindi si vede come una moderna  Mrs Dalloway…

 

Tratto dal romanzo LE ORE (1999 ) di Michael Cunningham, è un film a episodi intrecciati ma non troppo difficile da seguire; purtroppo, come è stato riscontrato da più critici, è abbastanza lento e monotono, seppure di buona fattura e con delle interpreti molto brave, soprattutto Nicole Kidman (che per questo ruolo ha vinto l’Oscar come migliore attrice protagonista), imbruttitasi con naso posticcio per interpretare la complessa figura di Virginia Woolf- operazione perlatro riuscita: la Kidman è davvero molto intensa e credibile nel ruolo della tormentata scrittrice, come forse poche altre volte nel corso della sua carriera- e Julianne Moore nel ruolo dell’inquieta casalinga anni ’50: quella che alla fine prenderà al decisione più estrema (e davvero poco apprezzabile sotto ogni punto di vista) e alla fine si rivelerà la chiave tra le tre protagoniste.

Un poco “fissa” nella sua solita bravura ho trovato la Streep, il personaggio che mi ha comunicato di meno dal punto di vista emotivo, anche se ho apprezzato molto il legame tra il suo personaggio e quello dell’amico scrittore malato terminale di AIDS, unica presenza maschile rilevante in mezzo a tre prime donne, anche s enon mi sentirei di definirlo un film “al femminile”, perché credo che le tematiche che affronta siano di interesse universale per entrambi i sessi.

Nel 2003 il film fu candidato a ben nove premi Oscar: miglior film, regia, attore  e attrice non protagonisti, attrice protagonista, montaggio, colonna sonora, costumi,sceneggiatura non originale. Vinse solo Nicole Kidman come migliore attrice portagonista.
 
 

2 commenti:

  1. L'avevo visto all'uscita nelle sale ma mentirei se dicessi che lo ricordo.. mi è rimasta impressa solo la sequenza della stanza allagata.
    Però, se non sbaglio, mi era piaciuto.

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  2. Non è male ma un po' troppo noioso, non lo ricordo molto nemmeno io.

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