martedì 29 novembre 2011

I miserabili, 1965

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Regia di Sandro Bolchi, con Gastone Moschin (Jean Valjean), Tino Carraro (ispettore Javert), Giulia Lazzarini(Fantina/Cosetta adulta), Loretta Goggi(Cosetta bambina),Antonio Battistella (Tehnardier), Roberto Bisacco (Mario), Edoardo Nevola (Gavroche),Cesarina Gheraldi (Madame Thenardier).

nel 1815 Jean Valjean, forzato che è in galera da vent’anni per un furto, riesce ad evadere: la sua vita cambia grazie all’incontro con il caritatevole vescovo Myriel, che gli insegna l’importanza del perdono e lo convince indirettamente a rifarsi uan vita. Valjean cambia vita, col nome di Madeline diventa sindaco della cittadina di Montreuil sur mer, dove apre una fabbrica che tratta i lavoratori umanamente e con giustizia.Tutti lo amano, ma l’ispettore Javert che da anni lo insegue riesce a rintracciarlo. La vicenda di Valjean si incrocia con quella di Fantina, una giovane che dopo essere stata licenziata ingiustamente dalla fabbrica è costretta a prostituirsi per mantenere la figlia Cosetta, affidata ai locandieri Thenardier, che la usano come servetta trattandola crudelmente.Quando Fantina muore, Valjean promette di rintracciare la bambina e prendersene cura…

Tratto dal capolavoro omonimo(1862) di Victor Hugo, è uno dei kolossal più famosi e riusciti della tv italiana:dieci puntate seguitissime dagli italiani che si appassionarono alle vicende del buon Jean Valjean, vittima della povertà e della cattiveria, che lotta per la sua vita e il suo riscatto.
Come nel romanzo, ogni personaggio è simbolo di un valore o di una condizione sociale, ma differenza dell’insipido film già recensito, qui abbiamo una trasposizione fedele di storia  e personaggi, ben caratterizzati psicologicamente, e una narrazione asciutta e senza fronzoli che ci riporta correttamente nel clima della storia.
Gastone Moschin è un’ottimo Jean Valjean sia fisicamente che espressivamente; i suoi silenzi, la sua ombrosità, la sua gravità caratterizzano un personaggio duro e umano allo stesso tempo, un lottatore nato; un personaggio che con le sue vicende ha calamitato alla tv milioni di italiani dell’epoca, che tifavano incondizionatamente per lui, mentre maledicevano il suo antagonista Javert, interpretato dall’attore Tino Carraro, che dà al  suo personaggio una durezza anche esteriore.
L’attrice Giulia Lazzarini è convincete nel doppio ruolo della sfortunata Fantina e della figlia Cosetta adulta, anche se mi pare a volte calchi un po’ troppo la mano, espressivamente parlando; questo sceneggiato, curiosamente, è una delle poche trasposizioni che presentano anche il personaggio di Eponine, la figlia dei Thenardier, uno dei personaggi che amo di più, anche se qui l’attrice che la interpreta(di cui scusate ma non ricordo proprio il nome!)mi pare non dia al personaggio la connotazione drammatica e al tempo stesso poetica che meriterebbe.
Gli esterni a volte sono ricostruiti in studio, non si nota moltissimo ma in qualche scena, come quelle della barricate sì.
In conclusione, tra quelle che ho visto mi pare la trasposizione migliore per chi vuole accostarsi al romanzo. Nonché l’ennesimo esempio di ottima televisione, ahimè scomparsa…





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